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Lionel Scaloni invitato a Magliano di Tenna per la cittadinanza onoraria

Articolo tratto da “La Provincia di Fermo”

“Mister Scaloni arriverà entro l’estate”. Magliano guida la cordata dei comuni ‘argentini’ delle Marche. “Storia e turismo corrono insieme”

MAGLIANO DI TENNA – Il sogno è uno: portare Lionel Scaloni a Magliano di Tenna. Il ct dell’Argentina ha origini marchigiane, in primis fermane. Possibile? La speranza è legata al lavoro che sottotraccia sta facendo Juan Carlos Paglialunga, presidente marchigiani emigrati in Argentina – Italiani all’estero. “Il caso ha voluto che lui abbia i suoi parenti nati tra la nostra cittadina e Montegiorgio” introduce il sindaco Pietro Cesetti.

Il primo cittadino non ha dubbi: “Lionel Scaloni verrà a trovarci”. Questa è la verità e accadrà, salvo colpi di scena. Il gancio è la storia del bisnonno Enrico che è nato a Magliano, ha sposato la moglie di Tolentino e poi è andato a lavorare e vivere in Argentina. “L’allenatore neo campione del mondo vuole venire a conoscere le sue origini” ribadisce Cesetti.

Come riuscirci? “Intanto facendo rete con i comuni che sono legati ai suoi bisnonni”. Da qui il coinvolgimento di Montegranaro, Tolentino, Montegiorgio e Rotella. Lo studio di Santini ha permesso di risalire passo passo alle origini, lavorando dentro gli archivi storici di Ascoli Piceno, Fermo e di diverse città. Il certificato che ha in mano il sindaco conferma che Scaloni è un marchigiano vero e soprattutto originario di Magliano di Tenna. “Ha fatto resuscitare Messi in Nazionale, quindi merita davvero l’attenzione”.

Cosa fare ora? “Non è Magliano che deve emergere, anche se già abbiamo deliberato di conferirgli la cittadinanza onoraria e intraprendere la strada del gemellaggio con Pujato, dove vivono i genitori, fratello e sorella. E questo grazie a Norma Susana Pierucci, che è cresciuta a Pujato e si è sposata nelle Marche”.

I cinque comuni che hanno un legame con gli avi di Scaloni sono pronti ad accoglierlo. “Sarebbe bello organizzare l’incontro con il nostro allenatore Mancini, per dare alle Marche davvero l’immagini più bella. Sarebbe un grande momento di promozione”.

Se sei marchigiano e non hai un parente in Argentino o Roma, non sei originale, scherzano tutti. Scaloni è un cognome molto ‘marchigiano’, ce ne sono una settantina solo tra Fermano e Ascolano. “Ho scoperto che era iscritto all’Aire da 9 anni come Messi, che ha origini materne a San Severino Marche. Scaloni ha due meriti, aver vinto il campionato sudamericano e il Mondiale e aver convinto proprio Messi a tornare in nazionale. Il mio sogno è portare anche Messi e Ginobili, originario di Pollenza e Corridonia nelle Marche”. Una concentrazione di talento in pochi chilometri: “Potremmo creare un percorso dei campioni, con tanto di legame di sangue” prosegue Santini.

Grande merito per la ricerca a Norma, poi a Merlini e Dell’Anno, archivisti di San Benedetto del Tronto e Ascoli Piceno. Ma merito a Luigi Mancini, giornalista del Resto del Carlino che ha indagato più di altri. “Abbiamo ricostruito tutta la famiglia di Scaloni, tranne due bisnonni è tutto made in Italy. L’abbiamo contattato a inizio estate e mi ha garantito che verrà. Pochi giorni fa ha giocato per l’addio al calcio di Lopez e poi con di Riquelme, ora è in Spagna. Siamo certi che arriverà entro l’estate. È una persona di cuore, molto umile” racconta Norma. Che nel mentre ha accelerato la pratica con il sindaco di Pujato, Quacquarini, che è parente dei proprietari della cantina di Vernaccia di Serrapetrona, per il gemellaggio. ”Va solo firmato”.

Che non sarà solo un momento da vivere, ma l’inizio di qualcosa di grande lo ribadisce Francesca Giglio si sta occupando del bando sul turismo delle radici: “Siamo un gruppo di cittadini che vogliono lavorare nel turismo dandogli un’anima culturale. Il bando infatti mira alla valorizzazione del nostro territorio marchigiano e al recupero delle tradizioni e delle origini. Usando anche il calcio. Tra fine 800 e inizio 900, furono 700mila i marchigiani a emigrare nel mondo, 200mila in Argentina. A oggi il 47% iscritto all’Aire è argentino. Rendiamo tutti consapevoli di questi numeri e di questa realtà rendendo un gemellaggio vivo”.

In mezzo a tutto questo c’è Juan Carlos Paglialunga, che è anche consigliere nel Consiglio degli italiani all’estero. “La pima chiamata di Santini è stata per uno Scaloni di Bahia Blanca. Mio nonno era di Fermo, ho immaginato che si fossero incontrati. Anche mia madre è di Rapagnano. Da tempo lavoriamo per il turismo di ritorno’ lo facciamo con gli educational, uno è in partenza a breve con 10 ragazzi argentini che verranno nelle Marche. Cerchiamo di promuovere progetti per i giovani, che son quelli che alla fine devono proseguire la strada”.

L’entusiasmo delle persone comuni trova negli amministratori il grande alleato. Alessia Pupo, assessore allo Sport e vicesindaco di Tolentino: “Importante fare tutto questo in rete, insieme. Il primo grazie a Santini. Da una ricerca di Laura Mocchegiani siamo riusciti a risalire a Adua Serrani, una delle bisnonne del mister. È nata il 22 febbraio 1889 a Paterno di Tolentino, dove c’è tutt’oggi una importante comunità di argentini”.

Monia Marinozzi, vicesindaca di Montegranaro: “Crediamo nello sport e nella storia. Nel 1885 nasce Giovanni Marzetti, nonno paterno della mamma. Ci siamo quindi e siamo pronti a garantire anche ospitalità. Pronti e onorati”. Giovanni Borraccini, sindaco di Rotella: “Orgoglioso di poter partecipare a un appuntamento che ci unisce come territori di tre province. Speriamo di avere presto con noi Scaloni e Messi. Anche io ho parenti emigrati in Argentina”.

Last but not least Michele Ortenzi: “Il 2023 e il 2024 sono gli anni del turismo di ritorno. Avevo parenti in Argentina, venivano a trovarci da Buenos Aires, per cui sono toccato nel personale da questo progetto. Immaginare Scaloni nostro ospite è qualcosa di prestigio. Non è solo questione di sport, c’è una macchina che potrebbe muoversi ampliando le opportunità. Come comune saremo a disposizione, ogni collaborazione ci vedrà protagonisti”

Non resta che sperare e attendere. Del resto, se gli avi argentini non i sono fermati di fronte alla lunga ‘rotta 33’ che da Bahia Blanca sale verso nord con i camion pieni di grano, perché dovrebbe esitare Scaloni nell’arrivare nella sua Magliano? La macchina è pronta, serve solo la data e un nuovo cittadino onorario porterà il nome del Fermano nel mondo dei campioni.

Raffaele Vitali

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