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Commemorazione del 4 Novembre,
il discorso del sindaco Pietro Cesetti

In occasione della celebrazione del 4 Novembre, Giornata dell’Unità Nazionale, delle Forze Armate e commemorazione dei Caduti in Guerra, il sindaco di Magliano di Tenna Pietro Cesetti ha presenziato alla cerimonia di domenica 7, il suo discorso:
Un ringraziamento a Don Dario per la sua costante collaborazione, un saluto e un grazie ai rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri, del Comando – Tenenza di Montegiorgio, al nostro vigile: Andrea, ai nostri Volontari della Protezione Civile del nostro Gruppo Comunale, al loro Coordinatore Renzo Interleghi. Come ogni anno ci ritroviamo qui davanti al nostro Monumento dei Caduti per ricordare coloro che si sono battuti e sacrificati, affinché nel nostro Paese, inteso come Patria, potesse costituirsi in una Repubblica democratica e libera, ma soprattutto in pace.
In questo luogo ritroviamo nostri concittadini, cognomi a noi noti perché ancora vivi tra di noi, che fanno parte della nostra comunità.
La commemorazione del 4 Novembre ci aiuta a non dimenticare, ci aiuta a ricordare le persone che hanno dato la loro vita per noi, per il nostro futuro, hanno sofferto e molti sono morti al fronte nella pienezza della loro gioventù, ligi al loro dovere, fino in fondo, consapevoli dei rischi e pericoli in agguato in ogni istante.
La nostra Costituzione recita che “l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali” e non solo, continua dicendo che “l’Italia si impegna a lavorare con gli altri popoli per assicurare la pace e la giustizia fra le Nazioni”.
Ricordiamo inoltre le Forze Armate che sono sempre al nostro fianco per garantire la nostra sicurezza, talvolta trasformandosi in Forze di Pace. Con il loro lavoro, spesso silenzioso, garantiscono anche la nostra libertà e i nostri diritti, anche mettendo a rischio la loro incolumità, talvolta la loro vita.
In questi periodi di incertezze, di precarietà, di pandemia, sembra di vivere, paradossalmente, in una guerra con un nemico invisibile, ma certo non imbattibile.

Spesso sentiamo parlare di alcuni termini che ripropongono un linguaggio militare: medici in trincea, coprifuoco, dispositivi di protezione, ospedali da campo, zone rosse.

Celebriamo oggi l’Italia Unita, l’Italia del Risorgimento, ma ci sono purtroppo troppi uomini e donne che non perdono mai l’occasione per dividere piuttosto che unire, di discriminare anche per il colore della pelle, che speculano sulla paura, ma anche sull’ignoranza cioè la mancanza di cultura, di conoscenza.
Rivolgo per questo un pensiero ai nostri giovani, ai nostri scolari e studenti che non si facciano incantare da false promesse o falsi ideali. Loro sono e saranno la nostra speranza per il futuro, un futuro in pace, con una giustizia giusta, in libertà e senza pregiudizi.

Un doveroso pensiero a chi ha combattuto anche contro il Covid e non ce l’ha fatta, anche nel nostro piccolo paese. Ai nostri medici, infermieri, volontari. A loro tutta la nostra riconoscenza, il nostro rispetto e la nostra gratitudine.
I valori che oggi celebriamo sono e restino sempre i capisaldi del nostro vivere comune: solidarietà, collaborazione, generosità, lealtà e senso civico e soprattutto: rispetto.
Sappiano guidare il nostro agire quotidiano, perché la libertà si conquista giorno dopo giorno.
VIVA L’ITALIA UNITA, VIVA LE FORZE ARMATE, VIVA L’EUROPA!